
I cantieri sono luoghi di lavoro dove occorre adottare standard specifici e superiori in termini di sicurezza, per tutti coloro che vi operano. Ciò vale sia per i manovali e gli operatori, sia per i tecnici che effettuano dei controlli periodici e sono dunque di passaggio, come gli ingegneri e i geometri.
In questo contesto, dotarsi dei Dispositivi di Protezione Individuale o DPI non è un optional: è una necessità per prevenire incidenti che denotano nella maggior parte dei casi un rischio elevato per l’incolumità stessa della persona, oltre che in chiave preventiva da possibili infortuni.
Non si tratta soltanto di capi e accessori come caschi, guanti, tute da lavoro e scarpe antinfortunistiche, solo per fare degli esempi, ma anche di strumenti che permettono di conseguire un monitoraggio avanzato. Rientrano in tale categoria le soluzioni come il dispositivo uomo a terra, il cui utilizzo è previsto all’interno delle normative di riferimento nei cosiddetti lavori isolati, ovvero quelli in cui non c’è un’altra persona pronta ad allertare i soccorsi. L’apparecchio, infatti, è in grado di attivare un allarme che informa della situazione con immediatezza.
Il D.Lgs. 81/2008 e la sicurezza nei cantieri
Il D.Lgs. 81/2008, noto altresì come Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, rappresenta la base normativa per quanto concerne l’adozione dei DPI nei cantieri. Qui vengono infatti definite in maniera chiara e dettagliata le misure cautelative da adottare in tutti gli ambienti lavorativi in cui sussiste un rischio elevato per l’incolumità e la salute di quanti vi operano; nella categoria rientrano anche i cantieri mobili oppure temporanei.
Nella fattispecie, all’interno dell’articolo 74 i Dispositivi di Protezione Individuali vengono individuati come le attrezzature che permettono di conseguire una tutela del lavoratore, proteggendolo in quelle situazioni dove sussistono dei pericoli per la sua persona.
L’obbligo su quali DPI adottare risulta diverso a seconda delle specifiche caratteristiche del luogo di lavoro. Il datore dovrà esserne a conoscenza, avendo cura di svolgere o incaricare un professionista competente di procedere a un’analisi dei rischi, così da individuare gli strumenti di volta in volta più rispondenti alle indicazioni riportate all’interno della normativa. Dovrà inoltre fornire i dispositivi ai propri collaboratori e conferire loro una formazione adeguata in merito all’utilizzo.
Lavori isolati e marcatura CE
Come già accennato in precedenza, il D.Lgs. 81/2008 considera obbligatori per legge non solo i dispositivi di protezione individuale di stampo “classico”, ma anche alcuni strumenti tecnologici di ultima generazione come i dispositivi uomo a terra, intesi come veri e propri salvavita; sono da preventivare in caso di lavori isolati.
Noti altresì come “man down”, sono facilmente indossabili da parte dell’operatore, che potrà portarli al collo senza per questo vedere limitati in alcun modo i propri movimenti. L’adozione di questo tipo di strumentazioni è inoltre premiata dall’INAIL, che mette a disposizione delle riduzioni per chi se ne avvale.
La normativa è infine chiara sul fatto che i DPI devono rispondere a specifici standard tecnici, risultando certificati e dunque conformi al livello di protezione garantito in relazione al rischio specifico. Devono essere dotati di marcatura CE.
Prevede infine di adottare le opportune misure di manutenzione e – quando necessario – sostituzione. Chi non rispetta gli obblighi dal legislatore e non adempie alle proprie responsabilità rischia di incorrere in procedimenti e sanzioni sia civili che penali con pene anche molto severe. Del resto, le conseguenze di fronte a un comportamento di questo tipo, appaiono, a livello umano e di buon senso, piuttosto difficili da quantificare.