Come diventare sarto, ecco cosa sapere

sartoria

Il lavoro di sarto è tra quelli che sta letteralmente andando a scomparire, sebbene si tratti di una professione di una certa importanza e di un certo spessore. Ci sono sarti che si occupano di ricami su tessuti, sarti che si occupano di abiti su misura, sarti che invece si dedicano ad aggiusti. Ad ogni modo, lavorare come sarto potrebbe essere molto redditizio, ovviamente se si segue il giusto iter, a partire da quello formativo.

Interesse dei giovani

Prima di analizzare quale percorso bisogna fare per diventare sarto, è importante fare una premessa. Pochi infatti sono i giovani che si interessano a questo mestiere sebbene ci siano delle soddisfazioni personali, economiche e carrieristiche che non spesso si prendono in considerazione. Se fatto nel modo giusto, quello del sarto può essere un lavoro unico, ben retribuito, ampiamente soddisfacente da molteplici punti di vista. Che si tratti di un interesse in città, o che si tratti di un professionista da boutique, il sarto ha la possibilità di scalare la vetta gerarchica, fino a raggiungere apici ampiamente remunerativi.

A ben vedere infatti, fare il sarto oggi ha non pochi vantaggi. Smettendo di guardare a questa professione come l’artigiano di un tempo vicino alla macchina per cucire, anche i giovani possono andare verso questo mestiere con un certo spessore.

Come si diventa sarto?

Un tempo il sarto andava ad imparare il mestiere da un maestro del settore. Oggi non funziona più così o meglio non solo. Ci sono delle scuole di formazione e dei corsi di addestramento a cui Ci si può iscrivere per acquisire le giuste tecniche di cucito e ricamo, ma non solo. In questi istituti professionali, un tempo chiamati “di arte e mestiere”, docenti specializzati impartiscono lezioni proprio come si fa al liceo. Al termine del ciclo di tre anni, si consegue la qualifica di operatore di moda. In alternativa si può anche cercare una scuola di specializzazione che dia la qualifica di modellista o di stilista. Così facendo si imparare molto di più della semplice arte sartoriale, e si raggiungono livelli di un certo spessore che rendono il lavoro ben retribuito.

Una volta presa la qualifica, la formazione del sarto non si conclude certo lì. Per chi volesse approfondire la cosa, esistono infatti le accademie di taglio e cucito, che danno ancor più preparazione in merito poi alla scelta lavorativa che si intende fare.

Dopo la formazione

E dopo la formazione? Il sarto, che ormai ha studiato per essere tale può decidere sia di aprire un proprio atelier una propria boutique, sia di cercare occupazione presso atelier e aziende di moda. Tutto dipende dalle proprie ambizioni e da dove si spera di poter arrivare. Maggiore sarà la gavetta fatta, maggiori saranno le tecniche di lavoro acquisite, e più avrai la possibilità di raggiungere posizioni altamente remunerative.

Il guadagno di un sarto?

Ma quanto guadagna un sarto? Anche in questo caso dipende molto dalla scelta che si fa. Sicuramente un neo qualificato non può pretendere di portare a casa milioni di euro, ma se ci si mette sulla giusta via si possono raggiungere considerevoli guadagni. Di solito chi parte dalla gavetta si deve accontentare di ricevere dal ‘mastro’ quelle poche centinaia di euro. Solo dopo sacrifici e passione mischiati a tanta dedizione, si può arrivare a guadagnare intorno ai 35 mila euro annui. All’interno di grandi aziende di moda, molti sarti portano a casa anche oltre i 50 mila euro. Infine il guadagno cambia anche in base alla mansione, se si cuce si ricama e si creano abiti il guadagno è molto più alto rispetto ad esempio fa solo aggiusti, pieghe o piccoli interventi di modifiche. Ad ogni modo, col tempo gli incassi saranno più cospicui.