Rischio CEM: un pericolo invisibile per l’uomo

cem

La valutazione del rischio campi elettromagnetici assume grande importanza ai fini della tutela dei lavoratori in tema sicurezza e salute. Il diffondersi della tecnologia, l’utilizzo di nuove apparecchiature, di nuovi macchinari e di innovativi dispositivi (anche i semplici smartphone), spostano l’attenzione verso quei campi elettromagnetici (CEM) che si creano in determinati ambienti di lavoro, anche se non strettamente correlati a professioni che hanno a che vedere con l’elettromagnetismo. Ciò significa che la diffusione delle onde e quindi il rischio CEM, non interessano unicamente il lavoratore che sta in prossimità dell’apparecchiatura “incriminata”, ma anche coloro i quali si trovano a una certa distanza.

Con tale premessa è facile capire come la valutazione del rischio campi elettromagnetici sia importante e doverosa, da estendere ai singoli soggetti e all’intero ambiente di lavoro (a a volte anche oltre), al punto che è pure il Testo Unico a trattare la questione.

La pericolosità deriva anche dal fatto che la propagazione delle onde avviene in modo invisibile e quindi una persona può essere investita dal campo magnetico generato e sottoposta al rischio CEM senza esserne a conoscenza. Se un possibile incendio lo si vede, il rischio rumore e vibrazioni lo si percepisce con l’udito e con gli effetti immediati delle vibrazioni avvertite sul proprio corpo, le onde elettromagnetiche non sono visibili e il pericolo può essere ancor più grande poiché apparentemente sconosciuto. Inoltre, anche ammesso di avere consapevolezza di essere all’interno di un ambiente interessato da campo elettromagnetico, non se ne conosce l’intensità e quindi risulta impossibile misurare il livello di rischio a cui le persone in loco sono sottoposte.

I rilievi necessari devono quindi essere condotti da mani esperte e con adeguate strumentazioni al fine di poter così compilare il DVR campi elettromagnetici e acquisire maggiore coscienza del problema.

Fattori da considerare per la valutazione rischio CEM

Con la valutazione dei rischi da campi elettromagnetici è importante riuscire a cogliere i pericoli e la loro entità, intesa come la possibile incidenza che questi possono avere sull’uomo dal punto di vista della salute.

Quali sono gli effetti dei campi elettromagnetici? Questa domanda, di fondamentale importanza, andrebbe sempre tenuta in considerazione per poter poi tracciare un quadro più completo dei rischi CEM e svolgere un’analisi il più possibile accurata e professionale, rispettando le indicazioni della normativa vigente.

Bisogna considerare che le conseguenze del manifestarsi dei rischi campi elettromagnetici non sono solo da ricondurre all’uomo, ma possono anche interferire in apparecchiature che svolgono funzioni importanti, a volte anche vitali. Nel primo caso si definiscono effetti diretti, nel secondo assumono il nome di indiretti.

Effetti diretti e indiretti del rischio CEM

Le regolamentazioni impongono l’obbligo al datore di lavoro di agire con l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, siano esse dipendenti, lavoratori, semplici passanti, confinanti o presenti nell’area. Ciò implica la protezione della persona dal rischio CEM attraverso una preventiva valutazione campi elettromagnetici svolta da chi è preposto a sostenere i rilievi e a stilare un adeguato piano di tutela e prevenzione.

Si parla di effetti diretti quando interessano in modo diretto la persona e sono tangibili sulla salute e sullo stato fisico di essa, mentre gli effetti indiretti agiscono in maniera un po’ più “distaccata” a livelli più bassi.

Effetti diretti derivanti dal manifestarsi di eventi relativi al campo elettromagnetico

  • Nausea e sensazione di malessere
  • Sensazione improvvisa di calore
  • Forte riscaldamento della pelle
  • Indolenzimento muscolare
  • Senso di stanchezza
  • Effetti sul sistema nervoso o cerebrale
  • Alterazione dei sensi

Effetti indiretti derivanti dal manifestarsi di eventi relativi al campo elettromagnetico

  • Interferenze con dispositivi elettronici presenti (tablet, smartphone, auricolari bluetooth)
  • Malfunzionamenti di impianti e macchinari
  • Eccessivo calore dei dispositivi
  • Interferenze e malfunzionamenti di apparecchi acustici, pacemaker, defibrillatori interni
  • Scariche di corrente
  • Piccoli principi di incendio e focolai spontanei
  • Fastidi fisici in zone del corpo eventualmente operate in precedenza in cui sono presenti viti, placche, piastre, corpi metallici interni.