Valutazione del rischio elettrico in azienda: sicurezza, obblighi e formazione professionale
di Redazione
23/04/2025
La valutazione del rischio elettrico in azienda è fondamentale nell’ambito della sicurezza, in particolar modo quando si effettuano lavori che coinvolgono apparecchiature o impianti elettrici.
Infatti, una scorretta gestione del rischio elettrico può avere conseguenze molto gravi: folgorazioni, ustioni, infortuni di vari tipo, incendi o esplosioni. Proprio per questi motivi, il Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/08) obbliga i datori di lavoro a identificare, analizzare e ridurre il rischio elettrico attraverso un processo di valutazione dettagliato, adottando tutte quelle misure che sono idonee a proteggere nel migliore dei modi i lavoratori esposti.
Obblighi normativi e responsabilità del datore di lavoro
I datori di lavoro sono obbligati dalla legge a garantire che la valutazione del rischio elettrico venga effettuata in modo accurato e documentato. Tale obbligo include l’analisi di tutte le fonti potenziali di rischio derivanti da impianti elettrici presenti nei luoghi di lavoro, siano essi nuovi, in manutenzione o soggetti a modifiche. Deve inoltre predisporre interventi formativi adeguati e garantire che le attività siano affidate a personale qualificato, a seconda del tipo di operazione da compiere. Essenzialmente si distingue tra lavori elettrici sotto tensione, fuori tensione o in prossimità, ciascuno dei quali richiede requisiti specifici in termini di competenza e autorizzazione.Lavori elettrici: l’importanza della preparazione professionale
Operare su un impianto elettrico non significa semplicemente eseguire una riparazione, ma comporta la conoscenza approfondita delle misure di sicurezza, dei dispositivi di protezione individuale e delle tecniche di intervento corrette. A tale riguardo è opportuno sottolineare che l’individuazione di operatori con adeguate qualifiche è essenziale non solo per il rispetto delle norme, ma soprattutto per la tutela della salute dei lavoratori. Per questo motivo è fondamentale che il personale incaricato sia formato secondo quanto previsto dalla norma CEI 11-27.Le qualifiche: PES, PAV e PEI
Nell’ambito della sicurezza elettrica in azienda, la norma CEI 11-27 introduce tre figure chiave: la Persona Esperta (PES), la Persona Avvertita (PAV) e la Persona Idonea (PEI). La PES è un lavoratore dotato di conoscenze teoriche e pratiche tali da riconoscere i rischi elettrici e intervenire in sicurezza. La PAV, pur non possedendo lo stesso livello di competenze, è comunque formata e informata per operare sotto supervisione. Infine, la PEI è la figura abilitata a svolgere lavori sotto tensione in impianti di categoria 0 e I, a condizione che abbia ricevuto l’idoneità specifica. Le qualifiche vengono attribuite direttamente dal Datore di Lavoro, tramite un apposito atto di nomina. Nel farlo, il datore di lavoro deve tenere conto della preparazione e dei requisiti professionali in possesso del lavoratore, valutandolo in base a:- conoscenze teoriche (come conoscenze normative, titoli di studio, attestati di corsi di formazione);
- competenze pratiche (come l’esperienza pregressa, l’addestramento in azienda o attestati rilasciati da corsi con prove pratiche).
La formazione come strumento di prevenzione
Affidarsi a personale qualificato e formato è il primo passo per prevenire incidenti legati all’elettricità. Ma la sola formazione iniziale non è sufficiente: la normativa prevede infatti aggiornamenti periodici della durata di 4 ore con scadenza quinquennale. Una corretta valutazione del rischio elettrico, associata a un investimento costante nella formazione, consente non solo di evitare infortuni e sanzioni, ma anche di costruire una cultura della sicurezza solida e duratura all'interno dell'organizzazione.Articolo Precedente
AI e Cybersecurity: quando l’Intelligenza Artificiale diventa una minaccia per le aziende
Articolo Successivo
Auto aziendali: le principali tendenze per il 2025
Redazione