In quali casi è consigliato rivolgersi ad un sindacato?

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Il mondo del lavoro è estremamente complesso, variegato e ricco di regole e discipline normative stratificate: dal c.d. Statuto dei Lavoratori (ovvero la legge 300/70 e successive modifiche) fino ai CCNL di settore, è davvero ampia la materia normativa che regola i rapporti fra datore di lavoro e lavoratore ed i diritti/doveri di entrambi.

In alcuni casi, un lavoratore potrebbe pensare o avere motivo di credere di essere vittima di una ingiustizia sul lavoro, da parte dei suoi superiori o direttamente da parte del proprio datore di lavoro.In casi come questi, e in altri casi di problematiche professionali che stiamo per vedere, è possibile rivolgersi ad un sindacato, lo si può fare fisicamente oppure online su sindacato.it

Un sindacato consiste, innanzitutto, in un ente che ha lo scopo di rappresentare il lavoratore o il datore di lavoro (a seconda) nelle vertenze e nei rapporti fra le parti. Esso media, quindi, fra il lavoratore e il datore di lavoro promuovendo gli interessi e i diritti di entrambi.

casi per i quali ci si può rivolgere ad un sindacato sono potenzialmente sconfinati: proviamo a fare qualche esempio pratico.
Alcuni dei motivi per cui può essere possibile rivolgersi ad un sindacato sono:

  • mobbing sul lavoro, molestie, discriminazioni dirette o indirette subite da parte di colleghi o del datore di lavoro;
  • licenziamento ritenuto discriminatorioo contrario alle norme di legge che regolano la cessazione del rapporto lavorativo;
  • declassamento professionale o demansionamento al di fuori dei termini di legge e/o del contratto;
  • carenze in materia di sicurezza sul lavoro;
  • mancato rispetto dei termini del contratto(ad es. orari di lavoro, modalità di lavoro, trattamento retributivo) da parte del datore di lavoro;
  • denuncia di lavoro in neroe omesso versamento dei contributi;
  • situazioni varie di illegittimitàsul luogo di lavoro.

Alcune delle ipotesi citate rappresentano solo un inadempimento contrattuale, altre invece (come la discriminazione o l’omesso versamento della contribuzione) possono integrare fattispecie di reato.

In caso di dubbio sulla possibilità o opportunità di sottoporre un tema o una questione sorta in ambito lavorativo ad un sindacato, è sempre possibile richiedere un consulto gratuito e senza impegno ad uno studio legale di diritto del lavoro, per confrontarsi direttamente con un avvocato e capire se vi è stata potenzialmente una lesione degli interessi e/o diritti del lavoratore, e quale sia la modalità migliore di porvi rimedio.

Cosa fa il sindacato una volta che viene contattato?

Il sindacato, una volta adito dal lavoratore, organizza un primo contatto – come per esempio un colloquio conoscitivo – per approfondire i termini della questione, il fatto denunciato, il contesto normativo e professionale di riferimento.

Il sindacato può contare su una rete professionale di riferimento, esperti giuslavoristi ed avvocati di diritto del lavoro, nonché consulenti, che aiutano il lavoratore ad avere un quadro chiaro della situazione.

Il primo passo da fare, infatti, è comprendere se vi possa potenzialmente essere stata una violazione dei diritti, degli interessi o del contratto del lavoratore.
Una volta appurato che questa violazione vi sia stata (almeno presumibilmente), le modalità di intervento possono variare, anche tenendo conto del caso concreto e dell’evidenza di prove da parte del lavoratore. Molto comune è il ricorso alla vertenza sindacale, una sorta di incontro fra il sindacato ed il datore di lavoro per cercare una soluzione extra-giudiziale che tuteli gli interessi del lavoratore.

Una volta istruita la vertenza sindacale, una volta ottenute tutte le prove del comportamento da parte del datore di lavoro, il sindacato agisce per la tutela del suo iscritto.

In caso di dubbi su quale sia la modalità migliore per far valere la tutela dei propri diritti lavorativi, se la vertenza sindacale o altre, è sempre possibile rivolgersi ad un sindacato per avere informazioni o per una consulenza. Ovviamente, in alternativa, è anche possibile rivolgersi ad uno studio legale o ad un avvocato del lavoro per capire come procedere.